Monday, May 29, 2006

dice: "è tutto un magna magna..."

si sa che prima delle elezione le cose vanno decisamente meglio: i politici fanno a gara per prometterti ogni genere di impegno, addirittura cose che neanche gli competono: per esempio a franca un assessore di torbellamonaca ha promesso che in caso di vittoria le laverà i piatti a pranzo e a cena e le passerà anche il battitappeto tutti i giorni; per strada le strade diventano più belle, così lisce che l'asfalto fresco e ancora caldo sembra quello del paul ricàrd e ho visto un sacco di motociclisti curvare a trenta gradi sulla chicane della colombo all'altezza del museo pigorini e l'angolo dei travestiti; nelle cassette della posta trovi ogni genere di volantino che insomma, per una come me che riceve solo bollette e multe, trovare oggi i volantini rosa per il comune e domani quelli azzurri per la regione è quasi un piacere, anche perchè i volantini sono corredati da foto e da date di nascita e uno può farsi anche una certa cultura sul genere di persona che un giorno si occuperà dei tuoi problemi.
ma credo che quello che ha caratterizzato le elezioni che si concludono oggi è una cosa fondamentale, basilare, di primaria importanza: la cena elettorale con i probabili elettori. carlo e angela è da circa un mese che mangiano a scrocco, pardon è da circa una mesata che vengono invitati a cena oggi da quello schieramento, oggi dall'altro. in quest'ultimo mese sono stati nei migliori ristoranti, negli agriturismi, nei ristoranti cinesi, coreani, indiani, vegetariani, macrobiotici, futuristici; nei pub e nelle fraschette, nelle case private e nei casali; si sono fiondati "a quattro ganasse" su ogni tipo di buffet, freddo, caldo, tiepido, con frittatine e con volovan, con gamberetti e aragostine, buffet di mare e buffet di campagna, con mieli e pieri, con timballi di ogni ben diddio e con piatti sofisticati che lo smocking era di rigore; hanno bevuto e hanno cenato all'aperto, al chiuso, a bordo piscina e dentro gli hotel, in campagna con le lucciole a intermittenza e dentro discoteche dove hanno anche ballato, nei monasteri con cene frugali e presso ristoranti di mare con cibi di alta classe; insomma carlo e angela hanno mangiato, sono ingrassati, sono contenti, sono soddisfatti, si sono sentiti importanti, hanno conosciuto persone nuove, hanno ballato con loro, hanno riso e, perchè no, hanno anche ruttato di cuore (soprattutto angela): ma la cosa che non hanno detto a nessuno è che lui ha diciassette anni e lei quindici. ma si sa che la politica investe sui giovani; il problema è che se c'erano i soldi per invitare a cena mezza italia, minorenni compresi, come mai non ci sono mai i soldi per pensare all'altra mezza perennemente a stecchetto?

Tuesday, May 09, 2006

Lavori ig-nobili.

cara annamaria franzoni, la comprendiamo sa: vivere al giorno d'oggi non è mica facile con quel che costa l'euro. col senno di poi, prodi avrebbe evitato di ammollarci 'sta gatta da pelare e saremmo rimasti tutti con le nostre belle lire che insieme al mandolino suonavano tanto bene nel mondo.
noi la capiamo, che si crede; sa, tante volte anche io pur vivendo sola non riesco ad arrivare alla fine del mese e immagino lei con una famiglia così grande e così numerosa piena di figli e di avvocati, piena di giornalisti e di dibattiti, piena di fotoreporter e di carabienieri: insomma che vita la sua, non la invidio proprio.
se volessimo fare al volo due conti della serva si fa presto a farle i conti in tasca: immagino quanto costino i pannolini e le pappette per il pupo nuovo; costa la benzina per andare tutti i giorni dal tribunale a casa e da casa al tribunale; costa l'avvocato che poi è di quelli che si fan pagare bene mica un azzeccagarbugli qualsiasi: pensi solo a tutti i cambi d'abito per andare da bruno vespa ogni due per tre; costa mantenere una casa, costano la luce e il gas, l'assicurazione per l'auto e per la vita (che stavolta magari ci fosse un'altra disgrazia vi torna in tasca anche qualcosina), costa il telefono e il cinema, i giocattoli per i suoi figli, i vestitini ogni giorno diversi che le dovessero dire che è una mamma snaturata, costano le vacanze e il pediatra, l'affitto e il mangiare, costano gli psicologi per rimettervi in sesto e i dottori per seguire tutti gli stress che una vita sotto i riflettori comporta. chi più di una persona comune come me può capirla: lo so bene quanto costa un litro di latte e un etto di prosciutto; so quanto si paga d'iva e di tasse, e di inps e di irpef, e so quanto costa un bollo e un'assicurazione e so anche quanto costa un bimbo al giorno d'oggi figuriamoci due.
cara annamaria, quello che non so e che ancora mi sfugge è il perchè abbia deciso di fare la babysitter. mi chiedo ingenuamente: se mai dovesse rifarsi vivo lo stesso "maniaco" con i suoi zoccoli e il suo pigiama insanguinato, ma lei cosa racconterà stavolta ai genitori dei bimbi che guarda?

Monday, May 08, 2006

Festa della matre!

dice che pure robbespiè era del sei maggio!

Il cuore che ride

la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell'arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c'è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l'hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te. c.b.

Tuesday, May 02, 2006

Cose già viste.

Nassiriya 1 e 2.
File immani. Dicono dalle cinque di questa mattina. Gente che sfida la pioggia, il freddo, gli acciacchi di stagione. Tutti in coda per rendere omaggio a loro, loro malgrado, gli eroi di una strage, l'ennesima, che non avremmo mai voluto vedere. Ci sono file lunghissime oggi fuori da Il vittoriano. E dentro ci son le bare. Una, due, tre fino a diciannove. Ragazzi come me, come te, come noi. Morti per dovere, morti per errore. E ci siamo noi, tutti là fuori. Incolonnati in serpentelli dalle lunghe spire, tutti muti, tutti uniti, tutti vicini, tutti stretti. E si' che deve morir qualcuno perché ci si ricordi che siamo un POPOLO. Ma non preoccupatevi, da domani, quando le bare calde lasceranno il posto ai freddi ricordi, si tornerà tutti come prima, vicini ma disuniti, stretti ma slegati a litigare per il posto sotto casa o per la cacca di cane lasciata in bella mostra vicino al portone. A blaterare e a cincischiare per un rigore che non hanno concesso o per una legge che ha concesso troppo. Ad arrabbiarci per il traffico o per la fila alla cassa di un grande supermercato con starnazzi da cortile e invidie da competizione gratuita. Ma oggi siamo tutti là. Oggi è un altro giorno. Oggi siamo uniti nel dolore. Vicini nel cordoglio. Con le facce meste a dovere e i palto' ben allacciati. Con il tricolore che sa di naftalina e la solidarietà che sa di muffa. Eccoci là, noi italiani, siamo tutti là in fila. Dicono in sessantamila. Ma domani anche più. Guarda, ci siamo tutti. E ci sei anche tu. Ti vedo, sai. "Ehi, dico a te". Si', proprio te che mi stai guardando. Fai ciao ciao con la manina. Siamo in diretta!